Il barocco di Val di Noto, da 20 anni patrimonio UNESCO

chiesa di San Benedetto, via Crociferi

IL BAROCCO DI VAL DI NOTO, DA 20 ANNI PATRIMONIO DELL’UMANITÀ

Oggi, 29 giugno 2022, si celebrano i 20 anni dall’inserimento delle città tardo barocche del Val di Noto nell’elenco dei siti Patrimonio dell’umanità.

L’iscrizione nella lista dei siti patrimonio mondiale è avvenuta, infatti, durante la conferenza che si è svolta fra il 24 ed il 29 giugno del 2002, con la motivazione che lo stile architettonico con cui le città del Sud – Est Sicilia, l’antico Val di Noto, vennero ricostruite dopo il terremoto del 1693, rappresenta una delle più alte espressioni stilistiche del tardo barocco europeo.

In particolare, 20 anni fa, si è riconosciuto che il centro storico di Caltagirone, Noto e Ragusa, alcuni edifici specifici di Palazzolo Acreide, Modica e Militello in Val di Catania, oltre che alcune zone di Scicli e Catania, hanno un’omogeneità e qualità stilistica complessiva derivante da un comune stile barocco che, pur prendendo spunto da elementi del barocco italiano ed internazionale, ha delle caratteristiche proprie che consentono di identificarlo in maniera autonoma, parlando di barocco siciliano.

Si tratta di quello stile architettonico che si sviluppa dopo il terremoto che, fra il 9 e l’11 gennaio 1693, rase al suolo il Sud-Est Sicilia, uccidendo 54.000 persone e venendo classificato al livello 8/9 della scala Mercalli: uno dei terremoti più devastanti della storia italiana.

Il barocco di Val di Noto è stato la risposta corale del territorio alla catastrofe: nella ricostruzione si impegnarono i più importanti architetti del tempo, come Rosario Gagliardi e Giovanni Battista Vaccarini, entrambi formati sotto la guida dei maestri del barocco romano e che, in Sicilia, hanno unito alle competenze apprese il proprio estro e creatività. Loro progetti furono rispettivamente, fra gli altri, il Duomo di San Giorgio a Ragusa e la cattedrale di Sant’Agata di Catania. Non bisogna però dimenticare le capacità degli artigiani che lavorarono nei cantieri e degli artisti, più o meno noti, che realizzarono  sculture e affreschi.
Come non pensare, allora, al Giovanni Tuccari che, in soli 3 anni, fra il 1726 ed il 1729, affrescò l’intera volta della chiesa di San Benedetto di via Crociferi a Catania?

Città tardo-barocche del Sud Est Sicilia è un sito UNESCO diffuso sul territorio, che racconta anche le capacità di recupero di una terra che, martoriata da catastrofi naturali e non solo, ha sempre trovato la forza di riprendersi, modificando il proprio assetto urbanistico, ogni città in modo diverso. Se Noto venne ricostruita in un’area diversa rispetto al Monte Alveria in cui sorgeva Noto Antica, Catania, come già in passato, modificò il proprio disegno urbano disegnandolo sulle macerie della città vecchia, dando vita ad un piano urbanistico geometrico e lineare, distante dalla planimetria precedente, di tipo medievale.

Ma quali sono i luoghi del barocco di Val di Noto, da vent’anni patrimonio dell’umanità?

Data la natura del sito UNESCO “città tardo barocche del Sud-Est Sicilia”, si tratta di moltissimi edifici, per lo più religiosi o palazzi nobiliari. L’UNESCO ha individuato delle aree di rilievo storico-artistico che costituiscono il vero sito da tutelare, più che degli edifici singolarmente presi. Nonostante, questo, si possono considerare sicuramente patrimonio dell’umanità il centro storico di Noto, Caltagirone e Ragusa, i 250 metri di via Francesco Penna, a Scicli, fra le più belle strade di Sicilia e le chiese dedicate a San Giorgio e San Pietro a Modica. Nel barocco di Val di Noto vanno inseriti anche gli edifici di culto di Palazzolo Acreide dedicati a San Paolo e a San Sebastiano, mentre a Militello in val di Catania non si possono non citare  le chiese di San Nicolò e di Santa Maria della Stella.

Infine, nella città etnea sono Palazzo Biscari, l’ex monastero dei Benedettini (oggi sede dell’Università), la chiesa Badia di Sant’Agata, il Duomo, la Basilica Collegiata e via Crociferi e le sue chiese – San Francesco Borgia, San Benedetto, San Giuliano e San Camillo – gli edifici simbolo del barocco di Val di Noto.

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